Claudia Sabatano, Direttore Scientifico di Mastri 4.0: “Formazione e ascolto: la scuola giusta”.

Una scuola che crea una sinergia unica che è poi la sua vera forza: l’incontro tra domanda e offerta di lavoro trovando il giusto candidato.

Il progetto Mastri 4.0 è nato dalla mente di Daniele D’Orazio e quando è partito, con un corso pilota nel 2021, aveva ed ha un duplice scopo: formare per insegnare un mestiere edile e offrire un’opportunità di cambiamento di vita a tutte quelle persone che si trovano ai margini della società. Contrastare la devianza giovanile e cambiare la traiettoria di vita delle persone. Per fare questo si è creato un team di esperti per selezionare i candidati al cui vertice c’è Claudia Sabatano, Direttore Scientifico di Mastri 4.0.

L'impegno per Mastri 4.0

Preside di liceo, con un’esperienza forte nel sociale a Napoli dove lavorava in progetti per i giovani nel contrasto alla camorra, Claudia Sabatano è letteralmente il braccio operativo di Mastri 4.0, e a due anni e mezzo dalla nascita della scuola, ha parlato della sua esperienza e delle prospettive per il futuro.

“La scuola è il sogno realizzato di Daniele D’Orazio – spiega Claudia Sabatano -. È una scuola sui generis e nasce da una serie di alleanze e persone diverse, dalle scuole pubbliche alle agenzie lavoro agli enti formazione. È una sinergia importante che ci ha portato risultati ottimi. Dopo due anni e mezzo posso affermare che Mastri 4.0 si è configurato come un grandissimo progetto di contrasto alla marginalità. Adesso, l’unico obiettivo è raggiungere un numero sempre maggiore di persone per rispondere poi alle richieste delle aziende che ora ci conoscono. Ditte che ci ringraziano e ci chiedono forza lavoro. Il pregio maggiore è proprio questo: siamo arrivati dove non si arriva, ossia fare il match tra domanda e offerta. Le scuole tradizionali, in questo non riescono”.

Per Claudia Sabatano Mastri è un’avventura bellissima che non smette di emozionarla: “Sono abituata a lavorare sodo – racconta – e difficilmente avrei accettato di collaborare a Mastri 4.0 se non avessi raccolto in Daniele D’Orazio una grande idea e intenzione”. Spiega che sono le persone che fanno la differenza e di come ci si pone ad ascoltarle: “Io vengo da Napoli e lavoravo a progetti di contrasto alla camorra – racconta Claudia Sabatano -. C’erano le famose 4D, ovvero: difficoltà, disagio devianza, delinquenza. Bisogna intercettare le persone che si trovano in difficoltà, solo così si possono salvare. Per Mastri ho intervistato uno studente, laureato in matematica, che è stato imprigionato in Libia con la famiglia per un anno. L’ho incontrato a Gennaio del 2022 e ad Aprile ha iniziato a lavorare. A maggio ha ricevuto il suo primo stipendio. Un record. Mastri funziona così, on demand: noi attiriamo le interviste e cerchiamo studenti da formare rispetto a offerte di lavoro già presenti. Molti di loro mi chiamano “maestra” e per me è molto significativo”.

L'importanza dell'ascolto

L’impegno nel comprendere le persone fa la differenza nei colloqui di Mastri. Racconta Claudia Sabatano: “Una volta ho intervistato una donna, immigrata, da dieci anni in Italia, che mi ha dichiarato un’età ma a me sembrava più anziana. Vedendo la mia perplessità è scoppiata a piangere perché non sapeva quanti anni avesse veramente. Mi ha spiegato che in Sudafrica scrivono una data solo perché serve, ma non corrisponde quasi mai a verità. Così ci siamo impegnati per avere una data certa: un lavoro di ricostruzione complicato che alla fine ci ha portati a scoprire che aveva dieci anni in meno rispetto ai dichiarati. Questo per dire che non ci si può occupare del lavoro se prima non ci si occupa delle persone. Mastri ricostruisce una traiettoria esistenziale, è una scuola per come dovrebbero essere tutte le scuole, ossia dei luoghi dove trovare se stessi, la propria realizzazione”.

Trovare il candidato giusto per il posto di lavoro richiesto. La risposta delle aziende al progetto Mastri è stata immediata. Da noi è sempre buona la prima – spiega sorridendo Claudia Sabatano -. Quando noi presentiamo i nostri ragazzi, le aziende li inseriscono subito. È una collocazione sicura, non un tentativo perché hanno bisogno di persone da tenere in quel posto. Il nostro lavoro è più accurato a monte perché così a valle c’è un plus per l’azienda ricevente. D’altro canto, se l’azienda non propone offerte valide per i ragazzi siamo noi a non accettarle. C’è un’etica molto precisa nel nostro lavoro”.

I progetti futuri

In due anni e mezzo di corsi, quasi la totalità degli allievi dell’Academy ha trovato lavoro. Non ci sono mai stati casi di abbandono o che uno degli allievi non sia stato adatto al posto richiesto. Questo è un grande risultato per il Direttore Scientifico di Mastri 4.0. e pone nuove basi per un futuro ricco di opportunità. Infatti, la scuola si aprirà presto ai detenuti giunti a fine pena e sta già lavorando per l’inserimento delle donne in settori specifici come il food. “La logica di Mastri è sostenere soprattutto il settore edile in senso allargatissimo – spiega Claudia Sabatano - ma di sorreggere anche i discorsi di marginalità per dare opportunità anche al femminile. Ora si sta lavorando per gli addetti alla sala e al bar per cui c’è una grande richiesta e siamo stati coinvolti per inserire persone in questo circuito. Inoltre, noi vorremmo lavorare con i detenuti a fine pena che appena usciti possano avere già un’opportunità lavorativa. Sto discutendo con i CPIA che hanno il compito di offrire il servizio ai detenuti. Inizieremo dalle strutture carcerarie del Lazio con l’idea di creare un modello che potrà poi essere applicato ovunque”.

Un futuro impegnativo per l’Academy di Impredo che si evolve e mira a “fare scuola” anche oltre i propri confini.

 

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Il futuro delle professioni edili: opportunità e sfide

Negli ultimi anni, il settore delle professioni edili ha subito importanti cambiamenti e ulteriori trasformazioni ci saranno in futuro.

Le nuove tecnologie, l'evoluzione normativa e le tendenze sociali stanno plasmando il modo in cui le professioni edili operano e si sviluppano. Da un lato ci sono le opportunità, dall’altro nuove sfide, in particolare quelle relative alla formazione di nuova mano d’opera.

Tra sostenibilità e tecnologia

Un'opportunità chiave è rappresentata dalla crescente attenzione all'efficienza energetica e alla sostenibilità. Le normative ambientali si stanno intensificando e le aziende e i professionisti del settore edile devono adattarsi a queste nuove esigenze. Le competenze legate all'efficienza energetica, all'impiego di materiali sostenibili e alle pratiche di costruzione ecocompatibili diventeranno sempre più richieste. Ormai il futuro è ecosostenibile e le professioni edili dovranno essere in grado di progettare, costruire e ristrutturare edifici con un basso impatto ambientale e una ridotta impronta carbonica.

Un’altra grande opportunità per le professioni edili è rappresentata dall'adozione di tecnologie innovative. La robotica, le stampanti 3D e la realtà aumentata stanno cambiando radicalmente i processi di progettazione, costruzione e manutenzione. I droni, ad esempio, possono essere utilizzati per ispezionare facilmente le aree di difficile accesso e per monitorare lo stato di avanzamento dei lavori. Le stampanti 3D consentono di costruire parti complesse in modo rapido ed efficiente. La realtà aumentata consente ai professionisti di visualizzare in tempo reale le informazioni digitali sugli elementi reali presenti in cantiere. L'adozione di queste tecnologie aumenta l'efficienza, riduce i costi e migliora la qualità dei lavori.

Le sfide della professione

Adattarsi a tutti questi cambiamenti diventa una sfida per il settore. Per questo, i professionisti ma anche le nuove leve dovranno acquisire nuove conoscenze per sfruttare appieno le potenzialità delle nuove tecnologie. È fondamentale investire nella formazione e nell'aggiornamento professionale per rimanere competitivi sul mercato del lavoro. Inoltre, il settore edile affronta anche la sfida di attrarre nuovi talenti. E questo è il lavoro della scuola Mastri 4.0.

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Dal 2021 anno del corso pilota, la scuola è cresciuta e si è evoluta. Combattere la devianza sociale, ma aiutare anche tanti giovani, immigrati, ex detenuti e persone ai margini della società a trovare il lavoro giusto sta diventando per il team dell’Academy di Impredo un lavoro sempre più performante. E vincente. Associare la persona giusta al corso giusto, per arrivare a ricoprire esattamente il ruolo che l’azienda ha richiesto. La selezione e la formazione sono fondamentali e sono non solo a passo con quello che richiedono i tempi ma con quello che richiedono le aziende.

Il futuro delle professioni edili offre sia opportunità sia sfide. L'adozione di nuove tecnologie, l'attenzione alla sostenibilità e l'investimento nella formazione professionale saranno fattori chiave per il successo nel settore. La scuola Mastri 4.0 lo sa. Affrontare le sfide in modo proattivo e adattarsi ai cambiamenti in corso consentirà a queste professioni di rimanere rilevanti, sempre richieste e assicurarsi un futuro.


Edilizia sostenibile: è caccia alle professioni green

L'edilizia sostenibile è diventata un tema di grande rilevanza negli ultimi anni, soprattutto come risposta alla crescente consapevolezza dell'impatto ambientale delle costruzioni. La direttiva UE, che ha posto il limite al 2030 per nuovi edifici ad emissione zero e al 2050 per quelli già esistenti, ha accelerato il processo di rinnovamento del settore che inevitabilmente include anche le professioni legate all’edilizia.

Ciò ha portato a un aumento della domanda di professionisti con competenze nel settore edile, e creato opportunità per nuove figure tecniche.

I nuovi professionisti

Le figure più richieste in questa nuova era sono sicuramente risorse con profili tecnici e specializzate nella realizzazione di progetti a basso impatto ambientale. Un esempio sono gli esperti in progettazione e certificazione energetica degli edifici. Si tratta di professionisti in grado di valutare l'efficienza energetica degli edifici esistenti o in fase di progettazione, identificando soluzioni per ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas serra.

Un’altra figura che sta nascendo è il tecnico specializzato in materiali eco-friendly. Infatti, c’è sempre più richiesta di materiali da costruzione sostenibili, come gli isolanti ecologici e le vernici a basso impatto ambientale. È quindi necessario formare tecnici specializzati nella selezione e nell'applicazione di questi materiali.

Altra materia, l’acqua ha nuove figure di riferimento. I consulenti per la gestione di risorse idriche sono responsabili di valutare l'uso dell'acqua negli edifici, identificare soluzioni per ridurre il consumo idrico e implementare sistemi di recupero delle acque piovane, e altre pratiche di gestione sostenibile delle risorse idriche.
Un’altra nuova figura è l’esperto di design bioclimatico ovvero, un professionista specializzato nella progettazione di edifici che massimizzano l'uso delle risorse naturali, come la luce solare, la ventilazione naturale e l'isolamento termico. Utilizzando tecniche di design bioclimatico, contribuiscono a creare edifici energeticamente efficienti e confortevoli.

Nuovi orizzonti professionali

Accanto a queste figure emergenti del settore edile, sono sempre molto ricercate dalle aziende persone specializzate nei lavori di base del cantiere edile. Per questo, la scuola Mastri 4.0, continua a formare giovani e adulti, offrendo loro le basi di una professione certa che potrà essere successivamente ampliata in base alle richieste del mercato.

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Mastri 4.0: esempio di scuola che crea sinergie

Formazione e lavoro. Due parole che dovrebbero essere conseguenti l’una all’altra, ma sono invece spesso divise. La scuola per definizione forma per dare poi accesso al mondo del lavoro, soprattutto quando si parla di formazione professionale rivolta agli adulti. Mastri 4.0, la scuola dei mestieri creata da Impredo, è un esempio di pratica emancipativa attraverso la valorizzazione del sistema formativo integrato. E’ questo il titolo dell’intervento che il Direttore Scientifico di Mastri, la Dottoressa Claudia Sabatano, ha illustrato nella giornata del 9 maggio, al corso di formazione per dirigenti scolastici dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (Cpia) del Lazio. Un incontro suddiviso in quattro giornate dal titolo: “Progettare servizi di accoglienza e orientamento per favorire l’accesso all’istruzione degli adulti”, organizzato dal Centro regionale di ricerca, sperimentazione e sviluppo che fa capo al Cpia 3 di Roma, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre.

Il lavoro come obiettivo

Il Centro regionale di ricerca, sperimentazione e sviluppo ha tra i suoi obiettivi il sostegno delle buone pratiche e lo sviluppo di percorsi innovativi con impatto diretto sul funzionamento del sistema di istruzione degli adulti. Nello specifico, questo corso di formazione coinvolge direttamente i dirigenti dei Cpia e degli istituti di secondo grado, dove sono incardinati i corsi di secondo livello con l’intento di creare un’occasione di confronto su temi di particolare complessità e attualità.

La scuola Mastri 4.0 è un esempio perfetto di come l’ingresso nel mondo del lavoro sia conseguenza di una formazione professionale mirata - ha dichiarato Claudia Sabatano nel corso del suo intervento. Il progetto - ha proseguito il Direttore Scientifico di Mastri 4.0 - si contraddistingue per due aspetti essenziali: il primo è la costruzione di una procedura che effettivamente colleghi il mondo della scuola e della formazione, al mondo del lavoro. Quest’ultimo è considerato elemento essenziale, soprattutto nei casi in cui i soggetti in formazione siano in condizione di svantaggio economico, sociale e culturale. Il secondo punto è la sinergia interistituzionale tra mondo pubblico e privato che la scuola Mastri ha realizzato mettendo in collegamento soggetti diversi con compiti diversi ma che tra loro interagiscono e si confrontano. Questo fa si che gli studenti possano, in tempi brevi, essere intercettati all’interno del sistema scolastico, formati in modo specialistico e immediatamente inseriti nel circuito lavorativo”.

Confronto e innovazione

Il corso vuole essere un momento di confronto tra i diversi dirigenti che svolgono un ruolo di primo piano sia nelle funzioni di gestione direzionale, organizzativa e di coordinamento, sia nel ruolo di decisori dell’utilizzo delle risorse umane, finanziarie, strumentali, nelle rispettive istituzioni scolastiche.

La scuola Mastri 4.0 in poco tempo si è sviluppata in modo esponenziale ed ora, fa scuola a sua volta, sottolineando come la sinergia e la collaborazione tra istituzioni ed enti sono la leva per il miglioramento delle organizzazioni e per lo sviluppo professionale.


Il cantiere edile sicuro: parla Ing. Fabrizio Dandini responsabile sicurezza Impredo

La sicurezza è elemento fondamentale quando si parla di cantiere edile e di costruire. Perché tutto parte da lì, dal cantiere che dà vita all’edificio. Assicurare il corretto funzionamento del cantiere vuol dire mettere al sicuro tutte le persone che vi lavorano.

Impredo considera il “fattore sicurezza” importante in ogni fase per la buona riuscita dell’opera. Ma come funziona veramente un cantiere e cosa è messo in atto per garantire la sicurezza di chi vi lavora?

Il cantiere sicuro

Fabrizio Dandini è l’ingegnere Responsabile dell’Ufficio Sicurezza di Impredo. Ha una lunga esperienza nel settore delle costruzioni e nella sicurezza del cantiere. Lo abbiamo intervistato.

Cos’è più difficile mettere in pratica quando si parla di sicurezza nel cantiere edile?

Per comprendere meglio faccio un esempio: quando si effettua uno scavo per la realizzazione delle fondazioni, la zona d'avanzamento del fronte dello scavo deve essere chiaramente segnalata e delimitata e ne deve essere impedito l'accesso al personale non autorizzato. Oppure, si sta demolendo un edificio, ad ogni piano deve essere presente la planimetria del piano di emergenza ed evacuazione, così come la cartellonistica indicante le vie di esodo, il posizionamento degli estintori, divieti di accesso a particolari zone.

 Ogni cantiere ha bisogno di disposizioni di sicurezza specifiche?

 Sì. Ad esempio, se nelle immediate vicinanze dei ponteggi o del posto di caricamento e sollevamento dei materiali vengono effettuate lavorazioni a carattere continuativo, come l’impasto di calcestruzzi o è installata una sega circolare da banco, tali postazioni vanno protette da un solido impalcato per prevenire la caduta di materiali dall’alto. Oppure se occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette, si devono mettere fuori tensione i cavi e in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori. Ma anche posizionare ostacoli rigidi utili per tenere a distanza di sicurezza persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento e ponteggi.

Quali sono le misure di sicurezza che il lavoratore in cantiere deve seguire?

Rispettare le Misure Preventive e protettivi indicate nel Piano di Sicurezza Operativo ed indossare i dispositivi di protezione individuale quali, ad esempio le scarpe antinfortunistiche, il gilet ad alta visibilità ed il casco a protezione del capo.

 Chi gestisce la sicurezza degli operai?

 Essa è la figura che sovrintende alle attività lavorative, vigilando sui lavoratori e garantendo l’attuazione delle direttive ricevute dal datore di lavoro: ovvero controlla la corretta messa in opera delle misure preventive da parte dei lavoratori. Nel caso in cui il preposto rilevi inefficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro, o di ogni altra condizione di pericolo durante la sua attività di vigilanza, se necessario, interrompe temporaneamente l’attività lavorativa e segnala tempestivamente al Datore di Lavoro e al Direttore Tecnico di Cantiere le non conformità rilevate”.

 Il tema sicurezza del cantiere edile è anche una parte fondamentale di studio nel corso della scuola Mastri 4.0.

Agli studenti vengono date delle definizioni tecniche ed esaminate le figure che fanno parte dei cantieri temporanei e mobili, utili alla comprensione del tema. Inoltre si affronta il fondamentale tema della Formazione che gli operai devono frequentare: questo per poter svolgere l’attività lavorativa di base, i compiti di addetti alle emergenze e primo soccorso, e di tutto il personale che ruota attorno al cantiere”.

 Qual è l’argomento che più interessa gli studenti di Mastri?

 La normativa in generale, le caratteristiche dei mezzi usati e i rischi che si possono correre e come evitarli. Noi esponiamo alcuni dei rischi più gravi, cioè elettrocuzione, seppellimento e caduta dall’alto e le misure preventive e protettive da attuare per ridurre al minimo gli incidenti”.


Nuovi mastri per nuove opportunità di lavoro

La scuola Mastri 4.0 si evolve e allarga il suo bacino di formazione a figure professionali che vanno oltre le maestranze del cantiere, pur restando nel circuito di realizzazione di strutture e infrastrutture su scala nazionale. A Marzo, due studenti selezionati dalla scuola di Impredo, hanno iniziato a Roma un corso di formazione come Tecnico di Fibra Ottica.

Il team formativo di Mastri 4.0. ogni mese incontra un numero sempre maggiore di studenti da inserire in corsi altamente specializzanti. Grazie alla sinergia creata con ELIS e i soci partner del progetto e grazie ad una struttura organizzativa on demand, in base alla quale le interviste vengono fatte solo su profili professionali legati a precise proposte di lavoro, lo studente che termina il proprio percorso formativo ha un tasso d’inserimento nel mondo del lavoro prossimo al 100%.

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Il corso per posatori di Fibra Ottica è organizzato con Open Fiber e con il supporto di importanti società che gravitano intorno ad ENEL. Il corso dura quattro settimane che alternano formazione teorica, pratica ed esperienziale. Al termine del percorso, gli studenti ricevono una CERTIFICAZIONE OPEN FIBER PROFILO PO come Addetto ad Attività di Posa Cavi fibra ottica aerea e sotterranea. Le APL curano, una volta superato il test conclusivo, l’inserimento in azienda tramite contratto di somministrazione.

Un corso completo

Le lezioni teoriche si svolgono in parte in aula e in parte da remoto, le esercitazioni pratiche si svolgono a Terni e i laboratori sono curati da Elis. Il corso mira a una formazione specifica e all’approfondimento delle conoscenze tecniche ed operative per il ruolo di addetto alla posa di cavi in fibra ottica. Approfondisce le conoscenze generali sul tema e le integra, permettendo allo studente di poter svolgere operazioni di costruzione e collaudo delle infrastrutture e di posa dei cavi, dell’esercizio e della manutenzione della rete di trasporto e di accesso di Open Fiber. La teoria comprende anche il tema della sicurezza sul lavoro e gli aspetti legali.

La parte pratica del corso prevede, invece, esercitazioni individuali finalizzate all’acquisizione delle conoscenze specialistiche studiate e al controllo del rischio, con particolare riferimento a quello elettrico. E ancora, la gestione dell’emergenza, la programmazione e l’organizzazione del lavoro in cantiere.

Una selezione importante

I colloqui, in forma di interviste narrative, che il team di formatori della scuola Mastri 4.0 svolgono, consentono di comprendere le competenze individuali e di indirizzare gli studenti verso il percorso professionale più adatto a ciascuno.

La scuola cresce e si evolve – spiega Claudia Sabatano, Direttore scientifico di Mastri 4.0 – ogni mese realizziamo colloqui con moltissimi studenti che provengono dalle scuole CPIA o da contesti difficili di marginalità e svantaggio. In base alle loro competenze li inseriamo nei percorsi formativi più adatti che possano inserirli in contesti lavorativi stabili e gratificanti. La sinergia creata con le agenzie per il lavoro e il rapporto diretto con le aziende che ci chiedono espressamente i profili ricercati, ci permette di creare una nuova forza lavoro. Offriamo un percorso che cambia le traiettorie di vita delle persone”.

 


La scuola che sognavo: intervista a Daniele D'Orazio

Mastri 4.0 non è una scuola come le altre. Qui si tramanda un mestiere: antico ma attuale. Infatti, il mastro sul vocabolario, è descritto come un artigiano. Una parola che evoca un tipo di lavoro d’altri tempi quando invece oggi è più ricercato che mai.

Quando ha immaginato la sua scuola dei mestieri, Daniele D’Orazio, Amministratore Unico di Impredo, tra le più solide imprese di costruzione in Italia, ha immaginato un percorso che riuscisse a formare i giovani offrendo loro le basi di un lavoro antico ma immortale, ricercato e sempre in evoluzione ed ha voluto offrire la possibilità di un percorso lavorativo per la vita.

Io stesso ho imparato il mestiere da mastri esperti – dice D’Orazio. Ho mosso i primi passi nell’azienda di famiglia subito dopo il diploma ed ho sempre “vissuto” il cantiere. Oggi, sono amministratore unico di Impredo e l’Academy Mastri 4.0 è esattamente il tipo di scuola che volevo realizzare”. Il perché è semplice: “Volevo una scuola che tramandasse questi mestieri non antichi, direi piuttosto eterni. La dimostrazione che oggi servono figure qualificate nel mondo dell’edilizia, l’abbiamo perché le aziende faticano a trovare personale giovane e preparato. Il settore dell’edilizia è cambiato, sono cambiati i metodi costruttivi, i materiali, è cambiata la progettazione rispetto a qualche anno fa. Per questo i mastri di oggi devono avere un upgrade in più. La nostra scuola forma in modo completo, utilizzando l’esperienza dei mastri antichi e delle moderne tecnologie”.

Una scuola in crescita

Il corso pilota di Mastri 4.0 si è svolto tra Ottobre e Dicembre del 2021. Quello successivo, svoltosi tra la primavera e l’estate del 2022, ha avuto gli alunni dei Centri d’Istruzione per Adulti (CPIA), scuole pubbliche dedicate esclusivamente all’alfabetizzazione e istruzione di italiani che non hanno potuto terminare gli studi, e di stranieri, immigrati e non, sia minorenni sia maggiorenni, che sono in Italia senza un titolo di studio. E fra i prossimi step del progetto c’è la formazione dei detenuti che a fine pena, potranno reinserirsi più facilmente nel mercato del lavoro.

“Quando affermo che Mastri non è una scuola come le altre – continua D’Orazio – è proprio perché offre una possibilità concreta di lavoro e carriera. Le ore svolte in aula si mettono in pratica in cantiere: c’è la teoria e c’è la pratica. A mio avviso, solo così si può imparare bene un mestiere. La scuola, inoltre è cresciuta molto nell’arco dell’ultimo anno. Abbiamo registrato il logo presso il Ministero dello Sviluppo Economico e come Impredo siamo entrati in CONSEL, il consorzio delle aziende di ELIS che raggruppa oltre 100 aziende e si occupa di corsi di formazione professionale. Abbiamo stretto collaborazioni con le maggiori sigle di società specializzate nel mondo del lavoro e gli stessi corsisti di Mastri 4.0, coloro che hanno concluso il loro corso superando l’esame finale, sono tutti impiegati in cantieri del gruppo e delle società partner”.

Costruire il futuro

La scuola Mastri 4.0 è oggi una realtà che si sta imponendo sempre di più nel mondo della formazione in Italia. Nella visione futuristica del suo ideatore, infatti l’Academy di Impredo mira a diventare un punto di riferimento nel sistema economico e produttivo del Paese.

Mastri 4.0 – afferma D’Orazio – è un luogo concepito per i ragazzi che hanno voglia di sviluppare competenze per iniziare un’attività sicura e professionale. L’edilizia, infatti, è tra i motori dell’economia italiana e oggi più che mai il settore delle costruzioni soffre una carenza di figure professionali. Nella nostra scuola i ragazzi non hanno solo insegnanti validi e prepararti ma la possibilità di sfruttare software evoluti per l’apprendimento del lavoro. In un mondo edile che si evolve in continuazione e sempre più vicino ad una svolta importante in nome della sostenibilità ambientale, la formazione di figure preparate al futuro di un’edilizia è una sfida accettata da Impredo con la creazione della scuola Mastri 4.0”.

 La passione e l’esperienza ci guidano – conclude D ‘Orazio – ma anche la voglia di far bene e lasciare un piccolo segno nella crescita economica e sociale dell’Italia”.


Il sogno realizzato di Masfin

Masfin viene dall’Etiopia. Classe 1981, è arrivato in Italia nel 2017, dopo aver attraversato molti Paesi: Sudan, Ciad, Libia. Un viaggio intrapreso per trovare la sua strada, per concedersi una vita migliore, con prospettive per il futuro e quella stabilità che la sua terra non riusciva ad offrirgli.

Ho messo piede in Italia la prima volta dalla Sicilia. Sono rimasto per un po’ nel meridione: ho raggiunto Napoli e poi sono arrivato al Nord. Inizialmente volevo andare in Francia, ma dopo mi sono convinto a restare e mi sono fermato a Roma. Ho iniziato a studiare la vostra lingua, che, ammetto, per me non è facile. Io, in Etiopia, non sono andato a scuola. Non potevo permettermelo. Nel mio villaggio frequentavo la chiesa che impartiva lezioni di base ai ragazzi ma nulla di più”.

La prima “aula scolastica” Masfin l’ha conosciuta a Roma, grazie ai corsi CPIA, scuole pubbliche che realizzano corsi e attività per adulti e giovani a partire dai 16 anni. “È attraverso loro che ho avuto l’opportunità di frequentare la scuola Mastri 4.0.”.

L’AVVENTURA NELL’ ACADEMY DI IMPREDO

Mi è sempre piaciuto il lavoro di cantiere – afferma Masfin, sorridendo – quando ero più giovane e mi trovavo in Libia, per un po’ ho lavorato con il martello pneumatico. Certo, senza formazione, c’era bisogno di lavorare e io l’ho fatto. Però mi ha sempre affascinato il lavoro di cantiere. Durante il corso, lavoro quattro ore in aula e altre quattro le passo svolgendo pratica in un vero cantiere edile”.

Masfin si sta specializzando per diventare muratore: “Sono uno che impara in fretta, e devo dire che la cosa più bella del corso è proprio la possibilità di mettere in pratica quanto studiato in aula. È come se si chiudesse un cerchio: prima la teoria e poi la pratica. Così impari!

C’è anche un altro lato che Masfin trova incredibilmente utile e propedeutico al lavoro in cantiere: il fatto di non essere solo.

Imparo e lavoro insieme ad altri ragazzi come me. Ognuno ha alle spalle un percorso differente, eppure siamo entusiasti di poter svolgere questa professione. Inoltre, ci aiutiamo tutti. E questa è la parte che mi piace di più, perché senti che “fai squadra”, e la sintonia che si crea è incredibile”.

Se prova a guardare verso il suo futuro Masfin è certo di vedere una sola cosa: “Mastri 4.0 mi ha dato un’enorme opportunità: quella di avere un futuro. Forse a qualcuno sembrerà una cosa da poco, ma non lo è per me. Avere la certezza di imparare una professione, trovare la propria strada. Io penso a questo: ad andare avanti con lo studio e la specializzazione. Perché se imparo e lavoro bene mi concedo un’enorme possibilità: avere un futuro”.


Memorandum per il futuro: il lavoro dei nuovi mastri

Contrastare la povertà educativa ed essere il collegamento tra domanda e offerta di lavoro. È un obiettivo ambizioso quello che si pone l’Academy creata da Impredo, per formare figure professionali da inserire nel mondo dell’edilizia.

La scuola dei mestieri

Il percorso professionale che offre la scuola Mastri 4.0 mira a sopperire da un lato all’esigenza di maestranze qualificate nel settore edile, dall’altro realizza la propria missione etica, ovvero contribuire all’integrazione in Italia di rifugiati ed immigrati. E in questo percorso Impredo non è sola.

Per questo è stato stipulato un memorandum, un impegno formale per la creazione di nuove maestranze che impegna Impredo e altre parti a rispettare l’obiettivo della formazione.

Ci sono i CPIA, le scuole statali istituite dal Ministero della Pubblica Istruzione che offrono percorsi formativi in età adulta, rivolgendosi a tutti i cittadini, italiani e stranieri, con un’età maggiore di 16 anni. A loro volta, i CPIA ampliano la loro offerta formativa stipulando accordi con enti locali ed altri soggetti pubblici e privati, con particolare riferimento alle strutture formative accreditate dalle Regioni, per potenziare le esigenze della cittadinanza e la sua occupazione.

Un altro tassello del memorandum è ELIS, il consorzio senza scopo di lucro, che svolge la sua attività sia in Italia sia all’estero ed ha per oggetto l’acquisizione e la prestazione di servizi consortili di natura scientifica, didattica, educativa, culturale, assistenziale, ricettiva, nonché di ogni prestazione collegata. Di recente Impredo è entrato in CONSEL, il consorzio di ELIS che permette a più aziende di interagire tra loro. Un’opportunità unica che permetterà alla scuola dei Mastri un palcoscenico estremamente importante.

E poi c’è RANDSTAD, società specializzata nella creazione di soluzioni integrate per far incontrare domanda e offerta. Specializzata anche nella ricerca del personale, nella somministrazione del lavoro e nella progettazione e realizzazione di corsi e progetti di formazione. Offre anche consulenza per l’organizzazione aziendale e sviluppo di carriere.

Uniti per il futuro

Tutte le parti hanno contribuito alla realizzazione del corso pilota di Mastri 4.0. e grazie agli ottimi risultati ottenuti, si sono dichiarati disponibili a rendere permanente la scuola, sviluppando più forme di collaborazione tra loro. Pertanto, nel prossimo futuro dell’Academy, si ipotizzano un massimo di dieci corsi con non più di 20 studenti ciascuno. Ed oltre a questo, tutte le parti si impegnano a creare nuove iniziative che permettono ai partecipanti dei corsi di ottenere una qualifica professionale o un diploma tecnico.

Anche per questo l’Academy Mastri 4.0 è diversa: non solo la formazione professionale che apre le porte ad una carriera nel mondo dell’edilizia ma è un insieme di professionisti della formazione che, uniti e ognuno con le proprie competenze, offrono opportunità lavorative e di crescita di altissimo livello. Permettendo a chi vuole mettersi in gioco di crearsi il proprio futuro.

 

 

 


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Bi.Ti. S.r.l. partner di Mastri 4.0: «Una scuola che crea sogni, un modo diverso di vedere la vita e di costruire il futuro»

Bi.Ti. S.r.l. è nata nell’ottobre del 1995 dall’amicizia e dalla passione per il lavoro di Stefano Bianchi e Massimiliano Tozzi. Dalle iniziali dei loro cognomi e dalle denominazioni delle rispettive aziende (Bianchi Impianti e Tozzi Impianti) è stato creato l’acronimo Bi.Ti., che oggi identifica una società che ha saputo imporsi nel panorama nazionale e internazionale. È specializzata in progetti e servizi per le aziende, in particolare nel settore delle istallazioni di impianti elettrici e nel campo delle costruzioni. È il partner perfetto per un progetto importante e che guarda al futuro come quello di Mastri 4.0, messo in piedi da Impredo Academy. Bi.Ti., inoltre, è una società dinamica e innovativa che investe in molti settori differenti, ma allo stesso tempo è anche una grande famiglia che conserva al suo interno valori e tradizioni.

Com’è nata Bi.Ti. S.r.l.? Come è cresciuta e come si è trasformata nel corso di quasi 30 anni di attività?

«Bi.Ti – spiega Stefano Bianchi Amministratore unico – è nata dalla fusione di due realtà artigiane e ad oggi è diventata una holding, ovvero una società madre di altre aziende che coprono settori ben diversi. Diamo supporto ai clienti dal punto di vista impiantistico a partire dalla progettazione e fino all’implementazione degli impianti tecnologici. L’azienda ha conosciuto una grande crescita nel corso degli anni e nel 2000 abbiamo deciso di aprire una sede a Milano, oltre che a Roma, avendo cantieri in tutta Italia, c’era la necessità di essere presenti su un mercato molto diverso e importante per seguire da vicino i clienti».

Una holding con a capo due grandi visionari che hanno sempre creduto nell’innovazione: «Abbiamo creduto nelle nuove tecnologie, importando anche prodotti americani che ci hanno permesso di essere competitivi sul mercato italiano, offrendo soluzioni innovative e diverse e dando servizi che in quel momento mancavano. Negli anni ci siamo specializzati nel general contractor, offrendo ai clienti un pacchetto di servizi completo, avendo all’interno del nostro team tutte le professionalità necessarie e stringendo sinergie con grandi marchi».

equinix - lavoro Bi Ti

Quanto è importante nel vostro settore l’innovazione tecnologica, la competenza professionale e la sostenibilità ambientale?

«Moltissimo - prosegue Stefano Bianchi -. Il reparto tecnologico è e deve essere molto evoluto, studiamo le problematiche di ogni cliente, forniamo una soluzione mirata e la realizziamo. L’innovazione tecnologica ci consente di essere sempre aggiornati, di ideare progetti in base alle esigenze del singolo cliente e anche di abbassare i costi. Bi.Ti. presta molta attenzione all’innovazione tecnologica, così come alla sostenibilità ambientale».

Quali sono i servizi che fornite ai vostri clienti e come impostate la vostra strategia operativa?

«Tutto parte dall’ascolto delle esigenze del cliente, esigenze che sono sia tecniche per risolvere un problema che di budget. Per cui noi cerchiamo di studiare un progetto con la soluzione migliore che ci permetta anche di stare nella spesa. Forniamo, quindi, una soluzione tecnica ma anche economica e il progetto si realizza sulla base di ciò che ci viene richiesto».

Quale vision Bi.Ti. ha in comune con Mastri 4.0? E quale motivazione vi ha spinti a entrare nel progetto della scuola per formare i mastri del futuro?

«Ho solo parole di ringraziamento per quanto sta facendo Daniele D’Orazio, ha una vision molto evoluta e sia con Mastri 4.0 che con Impredo sta facendo grandi cose. Abbiamo molto in comune io e lui: stessa visione di politica aziendale, stessa mission e condividiamo la necessità di avere personale formato, competente e professionale. Non è sempre facile trovare giovani con queste caratteristiche e Mastri 4.0 va a colmare determinate lacune. Inoltre, è una grande opportunità di inserimento sociale per chi si trova a vivere un disagio o una situazione difficile, come può capitare agli immigrati o a chi è stato in carcere. Mastri è un’opportunità per crescere, per imparare un mestiere e per progettare e costruire il proprio futuro. È una scuola basata sul presente, passato e futuro».

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Poniamo uno sguardo al futuro: quali obiettivi si prefigge di raggiungere Bi.Ti. nei prossimi anni?

«È fondamentale avere sempre lo sguardo rivolto al futuro anche per dare risposte ai periodi di crisi. Noi, ad esempio, dopo la costruzione ci occupiamo anche della manutenzione per accompagnare sempre il cliente nel suo percorso. Il mercato è molto cambiato negli anni, e oggi non bisogna essere competitivi solo a livello italiano ma anche europeo. La capacità imprenditoriale sta nel comprendere sempre e in anticipo il momento giusto per compiere un’azione e proporre nuove idee».

Quale consiglio dareste a un giovane che vorrebbe entrare a lavorare nella vostra azienda?

«Ai giovani consiglierei di essere intraprendenti - conclude Stefano Bianchi -, autonomi, di avere rispetto delle regole e delle persone, e poi di avere sogni e di proporre idee. Da noi la porta è sempre aperta a chi è propenso alla crescita, io credo che i giovani vadano sostenuti e accompagnati. Per questo spero che Mastri 4.0 diventi la scuola che crei sogni e un modo diverso di vedere la vita. Quando si cerca nuovo personale è ovvio che si pensa alla mansione, ma sono importanti anche approccio, fantasia e capacità di raggiungere l’obiettivo».

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