Nuovi mastri per nuove opportunità di lavoro
La scuola Mastri 4.0 si evolve e allarga il suo bacino di formazione a figure professionali che vanno oltre le maestranze del cantiere, pur restando nel circuito di realizzazione di strutture e infrastrutture su scala nazionale. A Marzo, due studenti selezionati dalla scuola di Impredo, hanno iniziato a Roma un corso di formazione come Tecnico di Fibra Ottica.
Il team formativo di Mastri 4.0. ogni mese incontra un numero sempre maggiore di studenti da inserire in corsi altamente specializzanti. Grazie alla sinergia creata con ELIS e i soci partner del progetto e grazie ad una struttura organizzativa on demand, in base alla quale le interviste vengono fatte solo su profili professionali legati a precise proposte di lavoro, lo studente che termina il proprio percorso formativo ha un tasso d’inserimento nel mondo del lavoro prossimo al 100%.
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Il corso per posatori di Fibra Ottica è organizzato con Open Fiber e con il supporto di importanti società che gravitano intorno ad ENEL. Il corso dura quattro settimane che alternano formazione teorica, pratica ed esperienziale. Al termine del percorso, gli studenti ricevono una CERTIFICAZIONE OPEN FIBER PROFILO PO come Addetto ad Attività di Posa Cavi fibra ottica aerea e sotterranea. Le APL curano, una volta superato il test conclusivo, l’inserimento in azienda tramite contratto di somministrazione.
Un corso completo
Le lezioni teoriche si svolgono in parte in aula e in parte da remoto, le esercitazioni pratiche si svolgono a Terni e i laboratori sono curati da Elis. Il corso mira a una formazione specifica e all’approfondimento delle conoscenze tecniche ed operative per il ruolo di addetto alla posa di cavi in fibra ottica. Approfondisce le conoscenze generali sul tema e le integra, permettendo allo studente di poter svolgere operazioni di costruzione e collaudo delle infrastrutture e di posa dei cavi, dell’esercizio e della manutenzione della rete di trasporto e di accesso di Open Fiber. La teoria comprende anche il tema della sicurezza sul lavoro e gli aspetti legali.
La parte pratica del corso prevede, invece, esercitazioni individuali finalizzate all’acquisizione delle conoscenze specialistiche studiate e al controllo del rischio, con particolare riferimento a quello elettrico. E ancora, la gestione dell’emergenza, la programmazione e l’organizzazione del lavoro in cantiere.
Una selezione importante
I colloqui, in forma di interviste narrative, che il team di formatori della scuola Mastri 4.0 svolgono, consentono di comprendere le competenze individuali e di indirizzare gli studenti verso il percorso professionale più adatto a ciascuno.
“La scuola cresce e si evolve – spiega Claudia Sabatano, Direttore scientifico di Mastri 4.0 – ogni mese realizziamo colloqui con moltissimi studenti che provengono dalle scuole CPIA o da contesti difficili di marginalità e svantaggio. In base alle loro competenze li inseriamo nei percorsi formativi più adatti che possano inserirli in contesti lavorativi stabili e gratificanti. La sinergia creata con le agenzie per il lavoro e il rapporto diretto con le aziende che ci chiedono espressamente i profili ricercati, ci permette di creare una nuova forza lavoro. Offriamo un percorso che cambia le traiettorie di vita delle persone”.
La scuola che sognavo: intervista a Daniele D'Orazio
Mastri 4.0 non è una scuola come le altre. Qui si tramanda un mestiere: antico ma attuale. Infatti, il mastro sul vocabolario, è descritto come un artigiano. Una parola che evoca un tipo di lavoro d’altri tempi quando invece oggi è più ricercato che mai.
Quando ha immaginato la sua scuola dei mestieri, Daniele D’Orazio, Amministratore Unico di Impredo, tra le più solide imprese di costruzione in Italia, ha immaginato un percorso che riuscisse a formare i giovani offrendo loro le basi di un lavoro antico ma immortale, ricercato e sempre in evoluzione ed ha voluto offrire la possibilità di un percorso lavorativo per la vita.
“Io stesso ho imparato il mestiere da mastri esperti – dice D’Orazio. Ho mosso i primi passi nell’azienda di famiglia subito dopo il diploma ed ho sempre “vissuto” il cantiere. Oggi, sono amministratore unico di Impredo e l’Academy Mastri 4.0 è esattamente il tipo di scuola che volevo realizzare”. Il perché è semplice: “Volevo una scuola che tramandasse questi mestieri non antichi, direi piuttosto eterni. La dimostrazione che oggi servono figure qualificate nel mondo dell’edilizia, l’abbiamo perché le aziende faticano a trovare personale giovane e preparato. Il settore dell’edilizia è cambiato, sono cambiati i metodi costruttivi, i materiali, è cambiata la progettazione rispetto a qualche anno fa. Per questo i mastri di oggi devono avere un upgrade in più. La nostra scuola forma in modo completo, utilizzando l’esperienza dei mastri antichi e delle moderne tecnologie”.
Una scuola in crescita
Il corso pilota di Mastri 4.0 si è svolto tra Ottobre e Dicembre del 2021. Quello successivo, svoltosi tra la primavera e l’estate del 2022, ha avuto gli alunni dei Centri d’Istruzione per Adulti (CPIA), scuole pubbliche dedicate esclusivamente all’alfabetizzazione e istruzione di italiani che non hanno potuto terminare gli studi, e di stranieri, immigrati e non, sia minorenni sia maggiorenni, che sono in Italia senza un titolo di studio. E fra i prossimi step del progetto c’è la formazione dei detenuti che a fine pena, potranno reinserirsi più facilmente nel mercato del lavoro.
“Quando affermo che Mastri non è una scuola come le altre – continua D’Orazio – è proprio perché offre una possibilità concreta di lavoro e carriera. Le ore svolte in aula si mettono in pratica in cantiere: c’è la teoria e c’è la pratica. A mio avviso, solo così si può imparare bene un mestiere. La scuola, inoltre è cresciuta molto nell’arco dell’ultimo anno. Abbiamo registrato il logo presso il Ministero dello Sviluppo Economico e come Impredo siamo entrati in CONSEL, il consorzio delle aziende di ELIS che raggruppa oltre 100 aziende e si occupa di corsi di formazione professionale. Abbiamo stretto collaborazioni con le maggiori sigle di società specializzate nel mondo del lavoro e gli stessi corsisti di Mastri 4.0, coloro che hanno concluso il loro corso superando l’esame finale, sono tutti impiegati in cantieri del gruppo e delle società partner”.
Costruire il futuro
La scuola Mastri 4.0 è oggi una realtà che si sta imponendo sempre di più nel mondo della formazione in Italia. Nella visione futuristica del suo ideatore, infatti l’Academy di Impredo mira a diventare un punto di riferimento nel sistema economico e produttivo del Paese.
“Mastri 4.0 – afferma D’Orazio – è un luogo concepito per i ragazzi che hanno voglia di sviluppare competenze per iniziare un’attività sicura e professionale. L’edilizia, infatti, è tra i motori dell’economia italiana e oggi più che mai il settore delle costruzioni soffre una carenza di figure professionali. Nella nostra scuola i ragazzi non hanno solo insegnanti validi e prepararti ma la possibilità di sfruttare software evoluti per l’apprendimento del lavoro. In un mondo edile che si evolve in continuazione e sempre più vicino ad una svolta importante in nome della sostenibilità ambientale, la formazione di figure preparate al futuro di un’edilizia è una sfida accettata da Impredo con la creazione della scuola Mastri 4.0”.
“La passione e l’esperienza ci guidano – conclude D ‘Orazio – ma anche la voglia di far bene e lasciare un piccolo segno nella crescita economica e sociale dell’Italia”.
Il sogno realizzato di Masfin
Masfin viene dall’Etiopia. Classe 1981, è arrivato in Italia nel 2017, dopo aver attraversato molti Paesi: Sudan, Ciad, Libia. Un viaggio intrapreso per trovare la sua strada, per concedersi una vita migliore, con prospettive per il futuro e quella stabilità che la sua terra non riusciva ad offrirgli.
“Ho messo piede in Italia la prima volta dalla Sicilia. Sono rimasto per un po’ nel meridione: ho raggiunto Napoli e poi sono arrivato al Nord. Inizialmente volevo andare in Francia, ma dopo mi sono convinto a restare e mi sono fermato a Roma. Ho iniziato a studiare la vostra lingua, che, ammetto, per me non è facile. Io, in Etiopia, non sono andato a scuola. Non potevo permettermelo. Nel mio villaggio frequentavo la chiesa che impartiva lezioni di base ai ragazzi ma nulla di più”.
La prima “aula scolastica” Masfin l’ha conosciuta a Roma, grazie ai corsi CPIA, scuole pubbliche che realizzano corsi e attività per adulti e giovani a partire dai 16 anni. “È attraverso loro che ho avuto l’opportunità di frequentare la scuola Mastri 4.0.”.
L’AVVENTURA NELL’ ACADEMY DI IMPREDO
“Mi è sempre piaciuto il lavoro di cantiere – afferma Masfin, sorridendo – quando ero più giovane e mi trovavo in Libia, per un po’ ho lavorato con il martello pneumatico. Certo, senza formazione, c’era bisogno di lavorare e io l’ho fatto. Però mi ha sempre affascinato il lavoro di cantiere. Durante il corso, lavoro quattro ore in aula e altre quattro le passo svolgendo pratica in un vero cantiere edile”.
Masfin si sta specializzando per diventare muratore: “Sono uno che impara in fretta, e devo dire che la cosa più bella del corso è proprio la possibilità di mettere in pratica quanto studiato in aula. È come se si chiudesse un cerchio: prima la teoria e poi la pratica. Così impari!”
C’è anche un altro lato che Masfin trova incredibilmente utile e propedeutico al lavoro in cantiere: il fatto di non essere solo.
“Imparo e lavoro insieme ad altri ragazzi come me. Ognuno ha alle spalle un percorso differente, eppure siamo entusiasti di poter svolgere questa professione. Inoltre, ci aiutiamo tutti. E questa è la parte che mi piace di più, perché senti che “fai squadra”, e la sintonia che si crea è incredibile”.
Se prova a guardare verso il suo futuro Masfin è certo di vedere una sola cosa: “Mastri 4.0 mi ha dato un’enorme opportunità: quella di avere un futuro. Forse a qualcuno sembrerà una cosa da poco, ma non lo è per me. Avere la certezza di imparare una professione, trovare la propria strada. Io penso a questo: ad andare avanti con lo studio e la specializzazione. Perché se imparo e lavoro bene mi concedo un’enorme possibilità: avere un futuro”.
Memorandum per il futuro: il lavoro dei nuovi mastri
Contrastare la povertà educativa ed essere il collegamento tra domanda e offerta di lavoro. È un obiettivo ambizioso quello che si pone l’Academy creata da Impredo, per formare figure professionali da inserire nel mondo dell’edilizia.
La scuola dei mestieri
Il percorso professionale che offre la scuola Mastri 4.0 mira a sopperire da un lato all’esigenza di maestranze qualificate nel settore edile, dall’altro realizza la propria missione etica, ovvero contribuire all’integrazione in Italia di rifugiati ed immigrati. E in questo percorso Impredo non è sola.
Per questo è stato stipulato un memorandum, un impegno formale per la creazione di nuove maestranze che impegna Impredo e altre parti a rispettare l’obiettivo della formazione.
Ci sono i CPIA, le scuole statali istituite dal Ministero della Pubblica Istruzione che offrono percorsi formativi in età adulta, rivolgendosi a tutti i cittadini, italiani e stranieri, con un’età maggiore di 16 anni. A loro volta, i CPIA ampliano la loro offerta formativa stipulando accordi con enti locali ed altri soggetti pubblici e privati, con particolare riferimento alle strutture formative accreditate dalle Regioni, per potenziare le esigenze della cittadinanza e la sua occupazione.
Un altro tassello del memorandum è ELIS, il consorzio senza scopo di lucro, che svolge la sua attività sia in Italia sia all’estero ed ha per oggetto l’acquisizione e la prestazione di servizi consortili di natura scientifica, didattica, educativa, culturale, assistenziale, ricettiva, nonché di ogni prestazione collegata. Di recente Impredo è entrato in CONSEL, il consorzio di ELIS che permette a più aziende di interagire tra loro. Un’opportunità unica che permetterà alla scuola dei Mastri un palcoscenico estremamente importante.
E poi c’è RANDSTAD, società specializzata nella creazione di soluzioni integrate per far incontrare domanda e offerta. Specializzata anche nella ricerca del personale, nella somministrazione del lavoro e nella progettazione e realizzazione di corsi e progetti di formazione. Offre anche consulenza per l’organizzazione aziendale e sviluppo di carriere.
Uniti per il futuro
Tutte le parti hanno contribuito alla realizzazione del corso pilota di Mastri 4.0. e grazie agli ottimi risultati ottenuti, si sono dichiarati disponibili a rendere permanente la scuola, sviluppando più forme di collaborazione tra loro. Pertanto, nel prossimo futuro dell’Academy, si ipotizzano un massimo di dieci corsi con non più di 20 studenti ciascuno. Ed oltre a questo, tutte le parti si impegnano a creare nuove iniziative che permettono ai partecipanti dei corsi di ottenere una qualifica professionale o un diploma tecnico.
Anche per questo l’Academy Mastri 4.0 è diversa: non solo la formazione professionale che apre le porte ad una carriera nel mondo dell’edilizia ma è un insieme di professionisti della formazione che, uniti e ognuno con le proprie competenze, offrono opportunità lavorative e di crescita di altissimo livello. Permettendo a chi vuole mettersi in gioco di crearsi il proprio futuro.
Bi.Ti. S.r.l. partner di Mastri 4.0: «Una scuola che crea sogni, un modo diverso di vedere la vita e di costruire il futuro»
Bi.Ti. S.r.l. è nata nell’ottobre del 1995 dall’amicizia e dalla passione per il lavoro di Stefano Bianchi e Massimiliano Tozzi. Dalle iniziali dei loro cognomi e dalle denominazioni delle rispettive aziende (Bianchi Impianti e Tozzi Impianti) è stato creato l’acronimo Bi.Ti., che oggi identifica una società che ha saputo imporsi nel panorama nazionale e internazionale. È specializzata in progetti e servizi per le aziende, in particolare nel settore delle istallazioni di impianti elettrici e nel campo delle costruzioni. È il partner perfetto per un progetto importante e che guarda al futuro come quello di Mastri 4.0, messo in piedi da Impredo Academy. Bi.Ti., inoltre, è una società dinamica e innovativa che investe in molti settori differenti, ma allo stesso tempo è anche una grande famiglia che conserva al suo interno valori e tradizioni.
Com’è nata Bi.Ti. S.r.l.? Come è cresciuta e come si è trasformata nel corso di quasi 30 anni di attività?
«Bi.Ti – spiega Stefano Bianchi Amministratore unico – è nata dalla fusione di due realtà artigiane e ad oggi è diventata una holding, ovvero una società madre di altre aziende che coprono settori ben diversi. Diamo supporto ai clienti dal punto di vista impiantistico a partire dalla progettazione e fino all’implementazione degli impianti tecnologici. L’azienda ha conosciuto una grande crescita nel corso degli anni e nel 2000 abbiamo deciso di aprire una sede a Milano, oltre che a Roma, avendo cantieri in tutta Italia, c’era la necessità di essere presenti su un mercato molto diverso e importante per seguire da vicino i clienti».
Una holding con a capo due grandi visionari che hanno sempre creduto nell’innovazione: «Abbiamo creduto nelle nuove tecnologie, importando anche prodotti americani che ci hanno permesso di essere competitivi sul mercato italiano, offrendo soluzioni innovative e diverse e dando servizi che in quel momento mancavano. Negli anni ci siamo specializzati nel general contractor, offrendo ai clienti un pacchetto di servizi completo, avendo all’interno del nostro team tutte le professionalità necessarie e stringendo sinergie con grandi marchi».
Quanto è importante nel vostro settore l’innovazione tecnologica, la competenza professionale e la sostenibilità ambientale?
«Moltissimo - prosegue Stefano Bianchi -. Il reparto tecnologico è e deve essere molto evoluto, studiamo le problematiche di ogni cliente, forniamo una soluzione mirata e la realizziamo. L’innovazione tecnologica ci consente di essere sempre aggiornati, di ideare progetti in base alle esigenze del singolo cliente e anche di abbassare i costi. Bi.Ti. presta molta attenzione all’innovazione tecnologica, così come alla sostenibilità ambientale».
Quali sono i servizi che fornite ai vostri clienti e come impostate la vostra strategia operativa?
«Tutto parte dall’ascolto delle esigenze del cliente, esigenze che sono sia tecniche per risolvere un problema che di budget. Per cui noi cerchiamo di studiare un progetto con la soluzione migliore che ci permetta anche di stare nella spesa. Forniamo, quindi, una soluzione tecnica ma anche economica e il progetto si realizza sulla base di ciò che ci viene richiesto».
Quale vision Bi.Ti. ha in comune con Mastri 4.0? E quale motivazione vi ha spinti a entrare nel progetto della scuola per formare i mastri del futuro?
«Ho solo parole di ringraziamento per quanto sta facendo Daniele D’Orazio, ha una vision molto evoluta e sia con Mastri 4.0 che con Impredo sta facendo grandi cose. Abbiamo molto in comune io e lui: stessa visione di politica aziendale, stessa mission e condividiamo la necessità di avere personale formato, competente e professionale. Non è sempre facile trovare giovani con queste caratteristiche e Mastri 4.0 va a colmare determinate lacune. Inoltre, è una grande opportunità di inserimento sociale per chi si trova a vivere un disagio o una situazione difficile, come può capitare agli immigrati o a chi è stato in carcere. Mastri è un’opportunità per crescere, per imparare un mestiere e per progettare e costruire il proprio futuro. È una scuola basata sul presente, passato e futuro».
Poniamo uno sguardo al futuro: quali obiettivi si prefigge di raggiungere Bi.Ti. nei prossimi anni?
«È fondamentale avere sempre lo sguardo rivolto al futuro anche per dare risposte ai periodi di crisi. Noi, ad esempio, dopo la costruzione ci occupiamo anche della manutenzione per accompagnare sempre il cliente nel suo percorso. Il mercato è molto cambiato negli anni, e oggi non bisogna essere competitivi solo a livello italiano ma anche europeo. La capacità imprenditoriale sta nel comprendere sempre e in anticipo il momento giusto per compiere un’azione e proporre nuove idee».
Quale consiglio dareste a un giovane che vorrebbe entrare a lavorare nella vostra azienda?
«Ai giovani consiglierei di essere intraprendenti - conclude Stefano Bianchi -, autonomi, di avere rispetto delle regole e delle persone, e poi di avere sogni e di proporre idee. Da noi la porta è sempre aperta a chi è propenso alla crescita, io credo che i giovani vadano sostenuti e accompagnati. Per questo spero che Mastri 4.0 diventi la scuola che crei sogni e un modo diverso di vedere la vita. Quando si cerca nuovo personale è ovvio che si pensa alla mansione, ma sono importanti anche approccio, fantasia e capacità di raggiungere l’obiettivo».
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SIMM S.r.l. partner di Mastri 4.0: «La scuola è un percorso stimolante che valorizza e specializza i futuri professionisti»
«Un percorso stimolante, una visione di crescita aziendale e di valorizzazione delle risorse umane». Così Giuseppe Pecora amministratore di SIMM S.r.l. - Società di Installazioni e Manutenzioni di Impianti Meccanici definisce l’esperienza come mastro impiantista e come società partner di Mastri 4.0, la scuola dei mestieri edili ideata da Daniele D’Orazio fondatore di Impredo.
«SIMM ha dimostrato interesse e portato un immediato contributo didattico e tecnico – spiega Pecora –, ritenendo fondamentale poter formare ragazzi di qualsiasi età e provenienza, contribuire ad aumentare la qualità delle risorse impiegate in edilizia e allo stesso tempo avere la possibilità di attingere forza lavoro pronta a entrare in cantiere. E tutto questo soprattutto in un momento in cui c’è difficoltà a reperire maestranze qualificate».
SIMM S.r.l. è nata piuttosto recentemente, eppure affonda le sue origini in una storia familiare fatta di grandi imprese. «SIMM raccoglie il percorso tecnico di studi e di esperienza di tutta la vita – racconta Giuseppe Pecora –. Fin da bambino ho affiancato mio padre Paolo, un uomo di scienza e inventore, dedito alla ricerca in molti settori a partire dall’elettronica. Lui mi ha educato alla ricerca e al lavoro, per me è stato un grande esempio. Ha ottenuto il premio Oscar Salone internazionale dell’Invenzione di Bruxelles 1968 per il telefono senza fili, forse molti non sanno ma il cordless ha un’origine italiana, e poi tanti altri brevetti. Sono cresciuto in un ambiente altamente formativo e questo mi ha permesso di sviluppare tante passioni come quelle per le scienze naturali e l’idraulica».
Pecora – con una laurea in Scienze Agrarie con indirizzo ingegneria all’Università della Tuscia e le prime esperienze lavorative nel settore dell’impiantistica meccanica – ha fatto confluire tutto il suo bagaglio di studi e passioni in SIMM, gestendo cantieri importanti, svolgendo attività di progettazione, installazione di impianti meccanici di ogni genere con ottimizzazione tecnico-economica e realizzativa nei settori residenziale, alberghiero, sportivo, ecc.
Qual è la sua opinione e come è andata l’esperienza con questo primo anno della scuola Mastri 4.0?
«Mastri 4.0 è un progetto originale e ambizioso, ideato dalla mente geniale di Daniele D’Orazio per dare risposte ad alcune criticità del mondo lavorativo in particolare di quello edile. Ho creduto subito in questo progetto e me ne sono fatto promotore, avviando il primo corso pilota nella sede di Edilcassa del Lazio a Roma. Ad oggi Mastri è una bellissima realtà che è crescita in termini di strutture, laboratori, adesioni e coinvolgimento di Enti Pubblici. Di fatto rappresenta il ponte tra conoscenze tecniche/teoriche e pratico/operative con il mondo del lavoro, in una visione totale e di massima interazione multidisciplinare. Un tassello che mancava e che consente ai partecipanti di avere una preparazione raffinata, diversamente non acquisibile».
Perché con SIMM ha scelto di entrare nel progetto Mastri 4.0 e di diventare mastro impiantista?
«Ho ritenuto importante essere partner di una start-up con una visione di crescita aziendale comune, consci anche delle precise esigenze del settore edilizio, carente appunto di figure professionali giovani come direttori operativi di cantiere, capo cantiere e maestranze specializzate (in muratura, carpenteria, impianti elettrici, impianti idraulici, ecc.). Inoltre, Mastri collega con il mercato del lavoro, trovando una soluzione ai problemi di inserimento lavorativo ed ha un aspetto sociale non trascurabile, quello di rivolgersi a tutti, anche ai detenuti di Rebibbia, agli stranieri o a persone in condizioni di necessità. Per quanto riguarda il mio settore, oggi l’impiantistica assume sempre più importanza in un mondo alla continua ricerca del risparmio energetico e di fonti alternative. Il viaggio verso soluzioni che sempre più promuovono il rispetto per l’ambiente è velocissimo. Mastri unisce lo studio alla pratica e lo fa con professionisti con decenni di esperienza che si mettono al servizio dei giovani per accrescerne la preparazione. In ogni mestiere, il mastro o maestro diventa il proprio mentore, ed io ad esempio per il mio percorso devo tutto a mio padre Paolo, agli insegnamenti di un bravissimo impiantista come Bruno Bartoleschi, e al compianto amico e correlatore di tesi Tommaso Turchetta».
La SIMM si occupa di progettazione e realizzazione di impianti meccanici; ci spiega l’importanza di questi sistemi per l’edilizia del futuro e per un mondo sempre più green?
«Preferisco parlare di rispetto per l’ambiente, perché durante il corso di Laurea in Scienze Agrarie i docenti partivano da questo presupposto, mentre il termine green è figlio dei tempi recentissimi. SIMM è da sempre orientata, in tutte le sue attività, verso la ricerca di tecnologie, sistemi e prodotti a minore impatto ambientale. Le nuove costruzioni vengono eseguite con materiali che hanno maggiore tenuta termica, gli edifici hanno basse dispersioni, per questi motivi gli impianti di riscaldamento moderni hanno temperature di esercizio più basse con emissioni ridotte. L’interazione tra le varie competenze nello sviluppo di un’opera edile ha tra i primi obbiettivi il raggiungimento di una correlazione immediata e diretta tra il minore impatto ambientale possibile e un risparmio energetico ed economico. Vi è una visione più complessa ed attenta affinché gli edifici e gli impianti facciano parte di un unico sistema che coniughi il comfort con il massimo rispetto per l’ambiente. L’ottimizzazione impiantistica finalizzata all’eliminazione degli sprechi energetici rimane un punto di forza in SIMM, che estende questa filosofia nella realizzazione di qualsiasi impianto anche nei settori alberghiero, agricolo, ornamentale e sportivo».
Lei ha assunto uno studente di Mastri nella sua azienda; cosa direbbe a un giovane che desidera lavorare nel settore edile e quali caratteristiche e competenze deve avere un lavoratore in questo settore?
«La propria sicurezza è sicuramente il primo requisito su cui il lavoratore va formato. Il settore edilizio è un motore economico di grande rilievo, caratterizzato da forti dinamicità nella ricerca di elementi innovativi. Le competenze fondamentali per un giovane che vuole inserirsi in questo mondo sono la conoscenza delle proprie attitudini e il massimo apprendimento per l’esecuzione teorica e pratica e lo svolgimento delle lavorazioni alle quali vuole prendere parte. Il lavoro sul campo è fondamentale per la conoscenza dei nuovi mezzi meccanici a disposizione del settore, dei nuovi prodotti e delle tecniche tramandate dai mastri. E tutto questo Mastri lo offre con lo studio, il laboratorio e il tirocinio in cantiere. La scuola ha formato lavoratori specializzati e creato posti di lavoro, io ho assunto in SIMM una risorsa molto valida con grandi motivazioni, desideroso di stabilità e sicurezza, e di inserirsi in un contesto lavorativo di crescita. È importante che in futuro il progetto Mastri possa crescere sempre di più dal punto di vista sinergico, creando tante opportunità lavorative».
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Il mestiere del carpentiere: cosa fa, sbocchi professionali e formazione in Mastri 4.0
Una delle figure professionali più richieste nel mondo dell’edilizia è quella del carpentiere, che deve avere doti manuali, competenze sui materiali con cui lavora, conoscenze matematiche, geometriche e di calcolo. Il nome, così come il mestiere, ha origini antiche: carpentum in latino vuol dire carro, perché il carpentiere era colui che costruiva i carri che venivano trainati dal bestiame. Ma si occupava anche della lavorazione del legno e del ferro. Una professione che nei secoli si è evoluta e oggi possiamo dire che è un artigiano vero e proprio, una figura specializzata nella progettazione e nella realizzazione di edifici e strutture, con l’ausilio di macchine innovative.
Il carpentiere edile
Il carpentiere edile è una professione antica ma fondamentale per lo sviluppo di una comunità. Il suo lavoro parte da un’analisi del progetto e arriva alla costruzione dell’opera, effettuando tutte le verifiche di sicurezza. Ma il carpentiere si occupa anche di demolizioni. È specializzato nella costruzione di strutture, impalcature e sagome per il cemento armato (casseformi). Legno, acciaio, cemento e ferro sono i materiali edili con cui lavora tutti i giorni, con le proprie mani o utilizzando macchinari.
Lo scopo del suo lavoro è realizzare la costruzione come un’opera d’arte, rientrando nel budget e seguendo tutto l’iter della sicurezza. Fondamentale la formazione, saper lavorare in gruppo ma anche in autonomia. All’interno di un’azienda è possibile anche far carriera, diventando da semplice carpentiere a capo cantiere, avendo maggiori responsabilità e guidando una squadra.
Scopri di più sulla scuola Mastri 4.0
La formazione con Mastri 4.0
Mastri 4.0, la scuola dei mestieri gestita da Impredo Academy, ha lo scopo di formare le nuove generazioni sui mestieri edili prima a livello teorico e poi pratico, con un tirocinio formativo in cantiere. L’esigenza nasce dalla forte richiesta di figure specializzate da impiegare nel settore edile, tra cui anche quella del carpentiere.
Luigi Parisi, mastro carpentiere in Impredo e docente di Mastri 4.0, spiega: «Questo mestiere ha avuto il boom agli inizi degli anni ’60 e ora con tutte le innovazione è una professione molto richiesta. Nella scuola di Mastri 4.0 insegno ai ragazzi prima la teoria e poi tutte le tecniche per fare ad esempio il cappotto termico, che è molto richiesto, e poi anche come realizzati intonaci e tinteggiature perfetti. In questa professione serve grande applicazione, interesse e collaborazione tra compagni. Ora grazie alle tecnologie, ai laboratori e al personale esperto si hanno enormi vantaggi nell’apprendimento sul campo».
Guarda l’intervista al mastro Luigi Parisi
https://vimeo.com/721443974/0f9fd909f9
Sinergia e territorialità: i punti di forza di Mastri 4.0
La scuola dei mestieri edili Mastri 4.0, ideata da Daniele D’Orazio amministratore di Impredo SpA e gestita da Impredo Academy, è un progetto che si basa su due pilastri fondamentali e soprattutto innovativi per il sistema del nostro Paese: la sinergia tra le diverse parti chiamate a interagire e la promozione della territorialità. Tutto questo è possibile perché ci sono accordi tra enti pubblici (scuola e Ministero dell’Istruzione) ed enti privati (aziende del settore ed enti di formazione), che messi a frutto offrono grandi opportunità di formazione e di lavoro.
Mastri ha creato una sinergia con i Centri di Istruzione per Adulti (CPIA) per la selezione degli studenti e poi ha chiuso un accordo con Elis, centro di formazione con una forte esperienza nel settore della formazione professionale, per lavorare sulla richiesta dei profili delle aziende coinvolte. E poi ci sono tutte quelle imprese sparse sul territorio nazionale che attendono la forza lavoro e alcune sono partner di Mastri 4.0 e partecipano attivamente al progetto.
Punto di forza n.1: la sinergia
Mastri 4.0 ha come suo punto di forza la sinergia creata per agganciare il mondo scuola a quello del lavoro. È proprio collegando questi due mondi che il progetto può avere successo, perché le offerte di impiego delle aziende riescono a trovare un collegamento diretto con le domande di inserimento professionale. Si tratta di una cucitura tra la teoria e la pratica che mai è avvenuta nel panorama nazionale, perché lo studente esce da un percorso formativo scolastico (con ore di laboratorio e cantiere) e si ritrova con una possibilità concreta di impiego, ma con la giusta esperienza maturata con il tirocinio.
«Con Mastri 4.0 si sta realizzando un tassello fondamentale che manca nel nostro Paese – spiega Claudia Sabatano, direttore scientifico del Progetto Mastri 4.0 e dirigente scolastico CPIA2 –, la possibilità di agganciare direttamente la formazione e il mondo del lavoro. Si tratta di un’intenzione che l’Italia insegue da tempo senza mai esserci riuscita». Nel nostro Paese, infatti, impresa e scuola non si parlano veramente ed è per questo che spesso le esigenze di manodopera delle aziende non corrispondono ai giovani formati che sono in cerca di lavoro. E molte scuole in Italia formano a livello teorico, ma non danno una vera pratica manuale. Mastri 4.0 punta a colmare questo divario, facendo dialogare le realtà imprenditoriali con le istituzioni scolastiche, il pubblico e il privato e allo stesso tempo forma a 360 gradi gli studenti, che una volta terminato il percorso sono in grado di essere inseriti in un contesto lavorativo vero e proprio.
Punto di forza n.2: la territorialità
La formazione con Mastri 4.0 è legata direttamente al mondo del lavoro, conoscendo alla perfezione tutte le forze in campo sul territorio circostante, ma avendo anche un’estensione su tutto il territorio nazionale. Tutto questo è possibile proprio perché la società che ha creato Mastri 4.0, Impredo appunto, e Impredo Academy, che la gestisce, hanno una forte esperienza e conoscenza delle esigenze delle aziende del mondo dell’edilizia.
«Costruire una scuola per formare le maestranze di cantiere è un’idea bellissima – continua Sabatano –. Con Mastri 4.0 si è parlato e costruito al tavolo una conoscenza reciproca fra diversi mondi e questo ha consentito di creare una grande sinergia sul territorio e di cambiare le traiettorie di persone svantaggiate. Si dà veramente alle persone una possibilità di costruire un percorso professionale attraverso una scuola, una dignità e una opportunità per il futuro».
Guarda l’intervista a Claudia Sabatano
https://vimeo.com/720668074/79d3182fee
Scuola Mastri 4.0, un’occasione di riscatto: le storie di Damielle, Ebrima e Assem
Damielle, Ebrima e Assem hanno età differenti e provengono da paesi diversi, ma tutti e tre sono studenti della scuola Mastri 4.0 e hanno in comune un’altra cosa: la voglia di riscattarsi, di imparare un mestiere e di avere un’occasione per darsi un futuro migliore. «Il progetto Mastri 4.0 – spiega Claudia Sabatano, direttore scientifico del Progetto Mastri 4.0 e dirigente scolastico CPIA2 – ha come obiettivo quello di dare ai giovani una possibilità di costruire un percorso professionale attraverso una scuola. E allo stesso tempo dare un’opportunità a chi non la riceve mai. Inoltre si realizza un tassello fondamentale, quello di allacciare direttamente la formazione al mondo lavoro».
Scopri di più su Mastri 4.0
La storia di Damielle
Damielle Kely Da Silva è brasiliana e ha 42 anni, è una donna che ama mettersi in gioco e affronta la vita a viso aperto. «Non credo che lavorare in cantiere sia pesante per una donna, noi siamo forti – spiega Damielle –. Prima di arrivare in Italia, io facevo la badante in Brasile, e la Scuola Mastri 4.0 per me è un’ottima opportunità di formazione e lavoro».
«Io mi vedo molto nella costruzione e nell’idraulica – aggiunge –, desidero lavorare in questo campo, mi piace il fai da te e qui so che posso imparare tanto».
Guarda l’intervista a Damielle Kely Da Silva
https://vimeo.com/720663054/0950862b85
La storia di Ebrima
Ebrima Fatajo, invece, ha 28 anni e viene dal Gambia. Ha lasciato il suo paese per cercare un futuro migliore. «Io studiavo al liceo scientifico – racconta –, ma la mia è una famiglia povera e non poteva sostenermi negli studi. Così sono venuto qui e ho fatto diversi lavori, all’inizio non è stato facile per la difficoltà della lingua, della cultura e di un ambiente diverso».
«Con Mastri 4.0 ho avuto l’opportunità di fare un’esperienza nel settore edile – continua Ebrima che ora ha imparato benissimo a parlare italiano –. Ho l’occasione di apprendere un mestiere, magari in futuro potrò tornare nel mio paese e insegnare ai ragazzi del Gambia, voglio diventare un capo-cantiere e guidare una squadra».
Guarda l’intervista a Ebrima Fatajo
https://vimeo.com/720665613/0b753f0077
La storia di Assem
Assem El Amery Abdelrahman Ahmed arriva dall’Egitto e ha appena 20 anni, e per lui non è stato facile imparare l’italiano ma la voglia di studiare ha vinto su tutte le difficoltà. «Il mio sogno più grande è vivere e lavorare in Italia – ammette –, sto imparando a fare il muratore grazie a Gino (Luigi Parisi carpentiere e docente, ndr) che è molto bravo e spiega bene. La scuola di Mastri 4.0 mi dà l’opportunità di imparare un mestiere e di avere un contratto di lavoro».
Guarda l’intervista ad Assem El Amery Abdelrahman Ahmed
https://vimeo.com/720664485/22ef0399b0
Il desiderio di Assem è quello di tanti giovani, che sognano un futuro diverso e che con Mastri 4.0 può diventare realtà, un’occasione di riscatto!
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Mastri 4.0 entra nel vivo: dalla scuola al lavoro in azienda
La seconda fase del progetto Mastri 4.0, la scuola dei mestieri edili realizzata da Impre.Do Academy, volge al termine. I ragazzi del corso pilota hanno concluso prima la parte teorica e ora la parte formativa presso il laboratorio/cantiere creato da Elis. Entro settembre, invece, prenderà il via la terza fase del progetto di 60 ore di formazione in assetto lavorativo presso le imprese partner, tra cui Impredo. Questo nuovo step porta gli studenti di Mastri 4.0 direttamente dalla formazione al mondo del lavoro. Al termine di questa terza fase, i ragazzi dovranno sostenere un esame per mostrare le competenze acquisite e riceveranno gli attestati per concludere l’esperienza con il Celebration day. Il passo successivo sarà l’assunzione presso Impredo o altre società partner del progetto.
Il successo di Mastri 4.0
Il modello di scuola Mastri 4.0 è già un successo perché ha aperto una strada che prima non c’era, una strada importante per costruire un futuro diverso che fa dialogare la realtà scolastica e il mondo del lavoro, coinvolgendo in questo caso i CPIA, ovvero i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, che raccolgono nel 95% dei casi persone immigrate, spesso giovani tra i 16 e 35 anni, ma a cui si rivolgono anche adulti di 60 anni. «In prima generazione – illustra la dirigente scolastica del CPIA1 Ornella Volpicelli –, gli immigrati cercano una possibilità di crescita in qualsiasi settore, per loro è importante prima di tutto reinventarsi.Questo progetto per noi è molto interessante perché coinvolge in prima persona un’impresa che ha la possibilità di finalizzare l’esperienza di formazione con un contratto. Questo vuol dire inserire con dignità una persona in un contesto straniero, perché quello che si cerca è un’integrazione dignitosa, un’azienda in cui poter crescere».
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La soddisfazione di Daniele D’Orazio
«Durante il lockdown ho immaginato un percorso formativo che integrasse pratica e teoria – spiega Daniele D’Orazio –, un’iniziativa accolta con favore dalla mia famiglia. Vedere un gruppo di ragazzi e ragazze che crede in questo progetto mi emoziona, perché loro rappresentano per me il futuro del nostro lavoro. C’è tanto lavoro ma poca manodopera nel mondo dell’edilizia, e io con loro voglio costruire un futuro diverso».
«Quella di D’Orazio è un’idea bellissima – prosegue Claudia Sabatano, direttore scientifico del Progetto Mastri 4.0 e dirigente scolastico CPIA2 – perché dà ai giovani una possibilità di costruire un percorso professionale attraverso una scuola. E lui stesso è partito così, imparando sul campo. Con Mastri 4.0 si sta realizzando un tassello fondamentale che manca nel nostro Paese, la possibilità di agganciare direttamente la formazione e il mondo del lavoro, un’intenzione che l’Italia insegue da tempo senza mai esserci riuscita. Impresa e scuola non si parlano veramente. Mastri, invece, ha fatto dialogare le realtà imprenditoriali con le istituzioni scolastiche, il pubblico e il privato, creando una grande sinergia sul territorio e cambiando le traiettorie di persone svantaggiate».
Guarda l’intervista completa a Claudia Sabatano
Il futuro di Mastri 4.0
I partecipanti di questo corso pilota di Mastri 4.0 sono stati selezionati dai CPIA, ovvero scuole pubbliche dedicate all’alfabetizzazione e istruzione di italiani e stranieri, maggiorenni o minori, che non hanno completato gli studi. Ma in futuro, gli obiettivi sono di far diventare Mastri 4.0 un punto di riferimento sul territorio per la formazione e il lavoro; e poi aprirsi alla formazione professionale dei detenuti del carcere di Rebibbia, per facilitare il reinserimento in società e nel mondo del lavoro di coloro che stanno per essere scarcerati e che non sempre hanno una nuova possibilità. La mission di Impredo è infatti quella di fornire un aiuto concreto a persone a rischio povertà o devianza sociale.
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