
La seconda fase del progetto Mastri 4.0, la scuola dei mestieri edili realizzata da Impre.Do Academy, volge al termine. I ragazzi del corso pilota hanno concluso prima la parte teorica e ora la parte formativa presso il laboratorio/cantiere creato da Elis. Entro settembre, invece, prenderà il via la terza fase del progetto di 60 ore di formazione in assetto lavorativo presso le imprese partner, tra cui Impredo. Questo nuovo step porta gli studenti di Mastri 4.0 direttamente dalla formazione al mondo del lavoro. Al termine di questa terza fase, i ragazzi dovranno sostenere un esame per mostrare le competenze acquisite e riceveranno gli attestati per concludere l’esperienza con il Celebration day. Il passo successivo sarà l’assunzione presso Impredo o altre società partner del progetto.
Il successo di Mastri 4.0
Il modello di scuola Mastri 4.0 è già un successo perché ha aperto una strada che prima non c’era, una strada importante per costruire un futuro diverso che fa dialogare la realtà scolastica e il mondo del lavoro, coinvolgendo in questo caso i CPIA, ovvero i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, che raccolgono nel 95% dei casi persone immigrate, spesso giovani tra i 16 e 35 anni, ma a cui si rivolgono anche adulti di 60 anni. «In prima generazione – illustra la dirigente scolastica del CPIA1 Ornella Volpicelli –, gli immigrati cercano una possibilità di crescita in qualsiasi settore, per loro è importante prima di tutto reinventarsi.Questo progetto per noi è molto interessante perché coinvolge in prima persona un’impresa che ha la possibilità di finalizzare l’esperienza di formazione con un contratto. Questo vuol dire inserire con dignità una persona in un contesto straniero, perché quello che si cerca è un’integrazione dignitosa, un’azienda in cui poter crescere».
Leggi anche: Il coordinatore di Mastri 4.0, Pecora: «Ai ragazzi diamo gli strumenti per imparare e affermarsi nel lavoro»
La soddisfazione di Daniele D’Orazio
«Durante il lockdown ho immaginato un percorso formativo che integrasse pratica e teoria – spiega Daniele D’Orazio –, un’iniziativa accolta con favore dalla mia famiglia. Vedere un gruppo di ragazzi e ragazze che crede in questo progetto mi emoziona, perché loro rappresentano per me il futuro del nostro lavoro. C’è tanto lavoro ma poca manodopera nel mondo dell’edilizia, e io con loro voglio costruire un futuro diverso».
«Quella di D’Orazio è un’idea bellissima – prosegue Claudia Sabatano, direttore scientifico del Progetto Mastri 4.0 e dirigente scolastico CPIA2 – perché dà ai giovani una possibilità di costruire un percorso professionale attraverso una scuola. E lui stesso è partito così, imparando sul campo. Con Mastri 4.0 si sta realizzando un tassello fondamentale che manca nel nostro Paese, la possibilità di agganciare direttamente la formazione e il mondo del lavoro, un’intenzione che l’Italia insegue da tempo senza mai esserci riuscita. Impresa e scuola non si parlano veramente. Mastri, invece, ha fatto dialogare le realtà imprenditoriali con le istituzioni scolastiche, il pubblico e il privato, creando una grande sinergia sul territorio e cambiando le traiettorie di persone svantaggiate».
Guarda l’intervista completa a Claudia Sabatano
Il futuro di Mastri 4.0
I partecipanti di questo corso pilota di Mastri 4.0 sono stati selezionati dai CPIA, ovvero scuole pubbliche dedicate all’alfabetizzazione e istruzione di italiani e stranieri, maggiorenni o minori, che non hanno completato gli studi. Ma in futuro, gli obiettivi sono di far diventare Mastri 4.0 un punto di riferimento sul territorio per la formazione e il lavoro; e poi aprirsi alla formazione professionale dei detenuti del carcere di Rebibbia, per facilitare il reinserimento in società e nel mondo del lavoro di coloro che stanno per essere scarcerati e che non sempre hanno una nuova possibilità. La mission di Impredo è infatti quella di fornire un aiuto concreto a persone a rischio povertà o devianza sociale.
Scopri di più su Mastri 4.0