Mastri 4.0 non è una scuola come le altre. Qui si tramanda un mestiere: antico ma attuale. Infatti, il mastro sul vocabolario, è descritto come un artigiano. Una parola che evoca un tipo di lavoro d’altri tempi quando invece oggi è più ricercato che mai.

Quando ha immaginato la sua scuola dei mestieri, Daniele D’Orazio, Amministratore Unico di Impredo, tra le più solide imprese di costruzione in Italia, ha immaginato un percorso che riuscisse a formare i giovani offrendo loro le basi di un lavoro antico ma immortale, ricercato e sempre in evoluzione ed ha voluto offrire la possibilità di un percorso lavorativo per la vita.

Io stesso ho imparato il mestiere da mastri esperti – dice D’Orazio. Ho mosso i primi passi nell’azienda di famiglia subito dopo il diploma ed ho sempre “vissuto” il cantiere. Oggi, sono amministratore unico di Impredo e l’Academy Mastri 4.0 è esattamente il tipo di scuola che volevo realizzare”. Il perché è semplice: “Volevo una scuola che tramandasse questi mestieri non antichi, direi piuttosto eterni. La dimostrazione che oggi servono figure qualificate nel mondo dell’edilizia, l’abbiamo perché le aziende faticano a trovare personale giovane e preparato. Il settore dell’edilizia è cambiato, sono cambiati i metodi costruttivi, i materiali, è cambiata la progettazione rispetto a qualche anno fa. Per questo i mastri di oggi devono avere un upgrade in più. La nostra scuola forma in modo completo, utilizzando l’esperienza dei mastri antichi e delle moderne tecnologie”.

Una scuola in crescita

Il corso pilota di Mastri 4.0 si è svolto tra Ottobre e Dicembre del 2021. Quello successivo, svoltosi tra la primavera e l’estate del 2022, ha avuto gli alunni dei Centri d’Istruzione per Adulti (CPIA), scuole pubbliche dedicate esclusivamente all’alfabetizzazione e istruzione di italiani che non hanno potuto terminare gli studi, e di stranieri, immigrati e non, sia minorenni sia maggiorenni, che sono in Italia senza un titolo di studio. E fra i prossimi step del progetto c’è la formazione dei detenuti che a fine pena, potranno reinserirsi più facilmente nel mercato del lavoro.

“Quando affermo che Mastri non è una scuola come le altre – continua D’Orazio – è proprio perché offre una possibilità concreta di lavoro e carriera. Le ore svolte in aula si mettono in pratica in cantiere: c’è la teoria e c’è la pratica. A mio avviso, solo così si può imparare bene un mestiere. La scuola, inoltre è cresciuta molto nell’arco dell’ultimo anno. Abbiamo registrato il logo presso il Ministero dello Sviluppo Economico e come Impredo siamo entrati in CONSEL, il consorzio delle aziende di ELIS che raggruppa oltre 100 aziende e si occupa di corsi di formazione professionale. Abbiamo stretto collaborazioni con le maggiori sigle di società specializzate nel mondo del lavoro e gli stessi corsisti di Mastri 4.0, coloro che hanno concluso il loro corso superando l’esame finale, sono tutti impiegati in cantieri del gruppo e delle società partner”.

Costruire il futuro

La scuola Mastri 4.0 è oggi una realtà che si sta imponendo sempre di più nel mondo della formazione in Italia. Nella visione futuristica del suo ideatore, infatti l’Academy di Impredo mira a diventare un punto di riferimento nel sistema economico e produttivo del Paese.

Mastri 4.0 – afferma D’Orazio – è un luogo concepito per i ragazzi che hanno voglia di sviluppare competenze per iniziare un’attività sicura e professionale. L’edilizia, infatti, è tra i motori dell’economia italiana e oggi più che mai il settore delle costruzioni soffre una carenza di figure professionali. Nella nostra scuola i ragazzi non hanno solo insegnanti validi e prepararti ma la possibilità di sfruttare software evoluti per l’apprendimento del lavoro. In un mondo edile che si evolve in continuazione e sempre più vicino ad una svolta importante in nome della sostenibilità ambientale, la formazione di figure preparate al futuro di un’edilizia è una sfida accettata da Impredo con la creazione della scuola Mastri 4.0”.

 La passione e l’esperienza ci guidano – conclude D ‘Orazio – ma anche la voglia di far bene e lasciare un piccolo segno nella crescita economica e sociale dell’Italia”.